Dopo la morte del fratello Onorio, Galla Placidia
ed il figlio Valentiniano III tornavano per mare
da Costantinopoli a Ravenna. La nave fu investita
da una paurosa tempesta e Galla Placidia fece voto
di costruire una chiesa, se fosse riuscita a
salvarsi. Così nacque la basilica di San Giovanni
Evangelista, poco dopo il 426. Gravemente
danneggiata dai bombardamenti aerei del 1944, la
basilica è stata ricostruita, rispettando
nell'abside e nella facciata le precedenti
strutture architettoniche, compreso l'alto protiro
medioevale che sovrasta la porta d'ingresso.
La chiesa è preceduta da un
quadriportico: sul lato anteriore è stato
addossato un portale gotico di marmo, ornato di
decorazioni e di figure a bassorilievo. L'inizio
della navata destra è occupato dalla base di un
robusto campanile quadrato, alto 42 metri. La luce
che inonda l'interno del tempio ne esalta i valori
spaziali. L'arco trionfale e la conca absidale
sono ora ricoperti d'un semplice intonaco bianco,
ma dal V al XVI secolo vi risplendettero splendidi
mosaici fatti eseguire da Galla Placidia. La
loggetta che trafora l’abside risale al V secolo
ed è costituita da sette aperture continue. Lungo
i muri perimetrali sono disposti numerosi pannelli
musivi provenienti dai vari strati della
pavimentazione che, nel corso dei secoli, dovette
esser rialzata per non essere invasa dal velo
della falda idrica.
La cappella che si apre a
circa metà della navata sinistra è adorna di
affreschi trecenteschi raffiguranti i quattro
Evangelisti, con relativi simboli, e i Dottori
della Chiesa. (©travelitalia.com) |