RAVENNA - INCONTRO CON GLI AMICI NELLA TERRA DEL MOSAICO
16-21 Aprile 2013


Ravenna - Il Battistero degli Ariani


   Il Battistero degli Ariani si trova a Ravenna e fu fatto costruire all'epoca del re ostrogoto Teodorico, nella prima metà del VI secolo.
   Teodorico, di culto cristiano-ariano, decise di far convivere pacificamente i goti di culto ariano e i latini di culto cristiano-ortodosso (terminologia indicante all'epoca i seguaci della dottrina canonica riconosciuta dalla chiesa e dall'impero romano d'oriente), mantenendo le due popolazioni separate, il che comportò la distinzione dei rispettivi quartieri e la costruzione dei rispettivi edifici di culto in città.
   Vicino all'attuale via Diaz Teodorico fece costruire una basilica per gli ariani, l'attuale chiesa di Santo Spirito che fu molto rimaneggiata nelle epoche seguenti ed un battistero ad essa anticamente collegato oggi detto degli Ariani per distinguerlo dal battistero Neoniano degli Ortodossi più antico di circa un secolo. Si tratta dell'unico battistero conosciuto ad essere stato costruito propriamente per il culto ariano in Italia.
   Esternamente l'edificio, che accusa la subsidenza tipica del territorio ravennate, si presenta come un edificio in laterizi a pianta ottagonale, con absidiole nel registro inferiore e finestre ad arco in quello superiore. Lungo il perimetro esterno correva un deambulatorio che si interrompeva soltanto in corrispondenza dell'abside rivolto ad oriente. I restauri hanno chiarito che l'edificio era parte integrante della retrostante chiesa di Santo Spirito.
   L'interno si presenta spoglio, con la muratura a vista e scarno di arredi (la presenza della vasca battesimale è ricordata oggi solo da una lastra marmorea rotonda al centro dell'edificio) mentre la cupola è completamente decorata a mosaico; la superficie musiva è più piccola rispetto a quella del battistero Neoniano e l'organizzazione decorativa meno complessa, con solo due registri circolari che organizzano la raffigurazione. Al centro si trova una rappresentazione circolare del Battesimo di Cristo con San Giovanni Battista, la personificazione del fiume Giordano e la colomba dello Spirito Santo; nel registro più esterno si trova il trono vuoto dell'Etimasìa (che rinvia alla Seconda Venuta del Cristo) e i dodici Apostoli in atto di offrire corone con le mani coperte, divisi da esili palme. La raffigurazione è orientata per essere vista dal battesimando che stava all'interno della vasca rivolto verso l'altarolo (oggi non più presente) ad oriente.
   La rappresentazione è semplice, con figure piuttosto statiche e ripetitive nell'aspetto che indossano solo l'Alba (Paramento bianco, base per tutti gli altri paramenti liturgici) e i volumi appiattiti e calligrafici. Spicca l'affermazione dominante del fondo oro, che si stava imponendo in tutto il mondo mediterraneo come veicolo per rappresentazioni più astratte e simboliche, inondate da una luce ultraterrena. A differenza del battistero Neoniano, infatti, il fondo su cui si muovono gli apostoli e si svolge il Battesimo è totalmente dorato; mentre nel battistero Neoniano il fondo è di un blu intenso e i volti degli apostoli sono maggiormente caratterizzati fisionomicamente e più plastici nella resa formale.
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