Amici in visita  -  Villa Barbarigo
Sommario     Chiudi
  Villa Barbarigo-Pizzoni Ardemani si trova in località Valsanzibio a Galzignano Terme in provincia di Padova. La splendida villa fu acquistata nel XV secolo dalla famiglia Contarini, per poi passare a quella dei Barbarigo a fine XVI secolo, a cui si deve la realizzazione del famosissimo Giardino Barbarigo-Pizzoni Ardemani che si estende su una superficie di ben 150.000 metri quadrati.
  L'opera ideata dall'architetto Luigi Bernini rappresenta l'esempio più significativo di giardino simbolico del Seicento, grazie al suo complesso monumentale costituito da fontane, ruscelli, cascate, scherzi d'acqua e peschiere. Il significato dell'imponente struttura simboleggia il percorso spirituale che l'uomo deve compiere verso la purificazione e la salvezza, rafforzato anche dalla presenza di un labirinto (di bossi) che si sviluppa per circa un chilometro e mezzo. (collieuganei.it)
~
Foto 1/40

Il ‘Padiglione di Diana’ o ‘Portale di Diana’ era l’entrata principale via acqua alla tenuta dei Barbarigo nel 17° e 18° secolo e fu una delle prime opere costruite del progetto del Bernini (1662).

Foto 2/40

Una panoramica dei giardini di Villa Barbarigo.

Foto 3/40

La mappa dei giardini.

Foto 4/40

La Peschiera dei Fiumi o Bagno di Diana.

Foto 5/40

Foto di gruppo; sullo sfondo la Peschiera dei Venti.

~

Foto 6/40

I cigni accorrono nella speranza che noi si abbia qualcosa da dar loro da mangiare.

Foto 7/40

La Peschiera dei Venti.

Foto 8/40

Cigni e anatre nella Peschiera dei Venti.

Foto 9/40

Fontana del putto e degli scherzi d'acqua. Sullo sfondo il Portale di Diana.

Foto 10/40

Fontana della Pila o della Conca.

~

Foto 11/40

Paola e Toni si fanno fotografare davanti alla Fontana del Putto.

Foto 12/40

La Peschiera Martinengo o dei pesci rossi.

Foto 13/40

L’Isola dei Conigli o Garenna, unica superstite nei pochi giardini d’epoca ancora esistenti, sta a simbolo della immanenza, cioè, della condizione comune degli esseri viventi limitati dal corpo stretto fra i confini dello spazio e del tempo.

Foto 14/40

Il monumento al Tempo, in contrapposizione con l’Isola dei Conigli che si trova di fronte ad Ovest del Viale Centrale, simboleggia la trascendente condizione in cui lo spirito umano spazia oltre i limiti dello spazio e del tempo.

Foto 15/40

Ripassiamo dalla Fontana della Pila.

~
Foto 16/40

Lungo uno dei meandri di siepi.

Foto 17/40

Paola e Toni sullo sfondo di Villa Barbarigo.

Foto 18/40

Toni ed io; anche noi con lo sfondo della Villa e della Scalinata del Sonetto.

Foto 19/40

Villa Barbarigo.

Foto 20/40

Una curiosa statua ai piedi della scalinata del Sonetto.

~
Foto 21/40

La Fontana dell'estasi.

Foto 22/40

Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.

Foto 23/40

Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.

Foto 24/40

Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.

Foto 25/40

Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.

~
Foto 26/40

Il labirinto di Villa Barbarigo è stato realizzato con seimila arbusti di bosso sempreverde (Buxus Sempervirens). La maggior parte di queste piante sono secolari (hanno quasi 400 anni) e sono state piantate tra il 1664-1669 quando il giardino di Valsanzibio è stato creato e portato all’attuale fisionomia. L’intero percorso del labirinto, lungo un chilometro e seicento metri, comporta ottomila metri quadrati di spalliere potate annualmente..

Foto 27/40

Il lato sinistro del labirinto.

Foto 28/40

Il lato destro del labirinto.

Foto 29/40

Toni ed io iniziamo il percorso.

Foto 30/40

Toni: "Da che parte?".

~
Foto 31/40

Lungo il percorso vediamo anche un suggerimento per chi proprio non ce la facesse a uscire da solo.

Foto 32/40

Le scuderie della villa.

Foto 33/40

I due Toni.

Foto 34/40

Fausta, Toni e Paola.

Foto 35/40

Foto di gruppo prima di salutare Villa Barbarigo.

~


Sommario     Chiudi